Storia della Deputazione

di Giuliano Pinto

Gino Capponi (1792-1876)

La Deputazione di Storia Patria per la Toscana è un ente pubblico istituito con R.D. del 27 novembre 1862, n° 1003. È retta con  statuto  approvato con D.P.R. 20 ottobre 1967, n° 1387, registrato dalla Corte dei Conti il 1° febbraio 1968 (pubblicato nella “G.U.” n° 38, 15 febbraio 1968). Lo statuto è sottoposto all’approvazione del Ministero dei Beni culturali e Ambientali. La cooptazione di nuovi membri è soggetta a ratifica da parte dello stesso Ministero.

Di essa fanno parte docenti delle tre università toscane e di altri atenei, funzionari e direttori di archivi di Stato e studiosi non di professione. Il numero massimo dei deputati è fissato per legge a 120. Vi sono inoltre numerosi membri stranieri.

Certamente la Deputazione è l’istituto scientifico-culturale di gran lunga più qualificato a livello regionale per quanto riguarda gli studi storici. Oltre a funzioni di natura burocratica, quale il controllo sull’intero ambito regionale della toponomastica di nuova istituzione, il compito principale della Deputazione è quello di promuovere l’edizione di fonti documentarie e la pubblicazione di ricerche storiche concernenti la Toscana, o meglio di quelle realtà politiche che si formarono all’interno dei confini dell’attuale regione.

Lo scopo, in sostanza, è quello di integrare e di arricchire il patrimonio culturale toscano attraverso l’attività di ricerca e di divulgazione scientifica. L’arco cronologico non ha teoricamente confini, ma si concentra tradizionalmente sul periodo medievale e moderno. Privilegiare il Medioevo e il primo Rinascimento non significa infatti escludersi dal promuovere e dal pubblicare ricerche relative ai periodi successivi. In effetti altre istituzioni culturali toscane hanno occupato massicciamente, e con profitto, l’età moderna e contemporanea.

Ci si riferisce in particolare a due iniziative. La Società Toscana di Storia del Risorgimento cura, a partire dal 1977, la serie seconda della “Biblioteca storica toscana” – una sorta di duplicazione, concordata, della vecchia collana della Deputazione – che nel giro di quindici anni, grazie soprattutto al dinamismo di Giovanni Spadolini, ha pubblicato ben 23 volumi, che spaziano sulla storia toscana dalla seconda metà del Settecento al primo Novecento. Una decina di anni prima, nel 1965, partiva per iniziativa dell’URPT (Unione Regionale delle Province Toscane) la collana “Biblioteca di storia toscana moderna e contemporanea. Studi e documenti”. La collana, sostenuta finanziariamente dagli enti locali, ha pubblicato in trent’anni una quarantina di volumi, quasi tutti frutto della fatica di docenti e ricercatori delle università toscane: volumi che hanno portato un contributo di rilievo alla storia della Toscana fra XV e XX secolo.

Di fronte a queste iniziative, la Deputazione ha ritenuto opportuno concentrare i propri sforzi e le proprie risorse sulla storia medievale; una storia medievale – aggiungiamo – che guarda soprattutto a Firenze e al suo antico contado. Non c’è dubbio che l’attività scientifica della Deputazione toscana sia in larga parte fiorentino-centrica. La spiegazione è molto semplice e non va certo ricercata in un presunto ‘imperialismo fiorentino’.

La Toscana, ancor più di altre regioni italiane, si caratterizza per il policentrismo nell’organizzazione della ricerca storica. Molte delle società storiche regionali, soprattutto quelle di più lunga tradizione, fondate spesso alla fine del secolo scorso, hanno poco da invidiare alla Deputazione per quanto riguarda qualità e serietà delle iniziative e disponibilità di mezzi. Tutte o quasi, dispongono – oltre che di una propria rivista – di collane di studi e di fonti. Si sono create dunque in modo informale aree di pertinenza delle diverse società storiche. Nel caso della Deputazione toscana tale area coincide in larga parte con la storia di Firenze.

 

Studi sulla storia della Deputazione

A. Panella, Gli studi storici in Toscana nel secolo XIX, in L’”Archivio Storico Italiano” e l’opera cinquantenaria della R. Deputazione Toscana di Storia Patria, Bologna, Zanichelli, 1916.

I. Porciani, L’”Archivio Storico Italiano”. Organizzazione della ricerca ed egemonia moderata nel Risorgimento, Firenze, Olschki, 1989.

E. Sestan, L’erudizione storica in Italia, ripubblicato in Id., Storiografia dell’Otto e Novecento a cura di Giuliano Pinto, Firenze, Le Lettere, 1991.

E. Sestan, Origini delle Società di storia patria e loro posizione nel campo della cultura e degli studi storici, ripubblicato in Id., Storiografia dell’Otto e Novecento a cura di Giuliano Pinto, Firenze, Le Lettere, 1991.

La storia della storia patria. Società, Deputazioni e Istituti storici nazionali nella costruzione dell’Italia, a cura di A. Bistarelli, Roma, Viella, 2012.

G. Pinto, La Deputazione di storia patria e l’«Archivio storico italiano», in Firenze capitale europea della cultura e della ricerca scientifica. La vigilia del 1865, a cura di G. Manica, Firenze, Polistampa, 2014, pp. 269-279.

G. Pinto, Introduzione. Niccolò Rodolico e la Deputazione di storia patria per la Toscana, in Niccolò Rodolico (1873-1969). Da Carducci al post-fascismo: una lunga stagione storiografica, a cura di G. Pinto e Ch. Satto, Firenze, Olschki, 2021, pp. 1- 8

 

Presidenti che si sono succeduti alla guida della Deputazione di Storia Patria per la Toscana

Gino Capponi, 1862-1876

Marco Tabarrini, 1876-1898

Pasquale Villari, 1898-1917

Isidoro Del Lungo, 1918-1927

Pio Rajna, 1927-1930

Guido Mazzoni, 1930-1935

Niccolò Rodolico, Presidente (o Commissario) dal 1935 al 1969

Ernesto Sestan, 1969-1985

Arnaldo d’Addario, 1986-1996

Emilio Cristiani, 1997-2007

Giuliano Pinto, dal 2007 a oggi